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Accessibility for all è l’evento dello scorso 30 Novembre in Microsoft House a Milano che ha mostrato come l’ #AI possa favorire l’inclusione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro

Infatti, l’accessibilità è un tema che negli ultimi anni ha assunto una rilevanza sempre maggiore, sia per una questione etica che pratica. Le aziende che vogliono essere competitive e innovative nel mercato globale devono valorizzare la diversità di talenti, competenze, esperienze e prospettive di tutte le persone che lavorano in un’organizzazione, a prescindere dal loro genere, età, origine, disabilità o qualsiasi altra caratteristica.

QUI il link all’articolo ufficiale di Microsoft

La disabilità è una condizione che riguarda una parte significativa della popolazione italiana, ma vediamo i dati ufficiali…

Secondo i dati ISTAT ad oggi le persone con disabilità sono circa 3 milioni, cioè il 5,2% della popolazione totale in Italia. Tuttavia, non esistono dati certi e aggiornati sul numero di persone con disabilità nel nostro paese, il che rende difficile affrontare il problema in modo efficace!

Accessibilità per tutti

Le persone con disabilità incontrano spesso difficoltà nell’accesso al mondo del lavoro, sia per le barriere fisiche che per le barriere culturali e sociali. Tornando ai dati ISTAT, il tasso di occupazione delle persone con disabilità è del 16,7%, contro il 58,8% della popolazione totale. Il settore più rappresentato era quello dei servizi, con il 72% dei lavoratori con disabilità.

Un dato shockante, quindi per favorire l’inclusione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro, è necessario intervenire su diversi livelli: normativo, formativo, organizzativo e tecnologico. In particolare, le tecnologie innovative possono rappresentare un’opportunità per creare un ambiente di lavoro più accessibile, facilitante e potenziante per tutti.

L’Intelligenza Artificiale Generativa, ovvero l’insieme delle soluzioni basate sull’AI, può offrire strumenti di supporto, facilitazione e potenziamento delle capacità delle persone con disabilità. Riportiamo adesso solo alcuni esempi di come la generazione tramite AI possa contribuire a creare un ambiente di lavoro più inclusivo e innovativo per le persone con disabilità:

  • la sintesi vocale e il riconoscimento vocale possono aiutare chi ha disabilità visive o motorie a interagire con i dispositivi e le applicazioni digitali, trasformando il testo in voce e viceversa (text to speech / speech to text)
  • la traduzione automatica e i sottotitoli possono aiutare le persone con disabilità uditive o linguistiche a comunicare con persone che parlano lingue diverse, rendendo accessibili i contenuti audiovisivi.
  • la visione artificiale e il riconoscimento facciale possono aiutare le persone con disabilità cognitive o emotive a interpretare le espressioni e le emozioni delle persone, migliorando le loro abilità sociali.
  • l’image and text generation -ossia la creazione di testi e immagini- può aiutare le persone con disabilità creative o artistiche a esprimere le loro idee e a creare contenuti originali, stimolando la fantasia.

Come imprese quindi dobbiamo investire in queste tecnologie seppur però tenendo conto di alcuni principi etici e normativi, come la trasparenza, la responsabilità, la sicurezza e la protezione dei dati personali. Inoltre, dobbiamo coinvolgere attivamente le persone con disabilità nella progettazione, nello sviluppo e nella valutazione delle soluzioni basate sull’AI, per garantire che siano effettivamente utili e rispondenti ai loro bisogni e alle loro aspettative.

Accessibilità per tutti

Durante l’evento sono state mostrato alcune delle iniziative e dei progetti che Microsoft sta portando avanti in questo ambito, con l’obiettivo di rendere la tecnologia accessibile a tutti, ma veramente a tutti. Nella mattinata si è riflettuto sul ruolo delle aziende e delle istituzioni nel promuovere una cultura dell’inclusione e dell’accessibilità, che parta da un cambio di prospettiva.

Una frase ci ha colpiti particolarmente:

“Non chiedere alle persone con disabilità che disabilità hanno, ma chiedere loro che competenze hanno.”

Questo non è solo un obbligo di legge, ma un’opportunità di crescita e di innovazione per tutti.

Written by Marco La Camera – AI Tech Lead e Alice Pastore – Marketing Manager in DyFlowing